Patrick Jouin

Nato a Nantes, in Francia, nel 1967, Patrick Jouin si diploma all’ENSCI – Les Ateliers (École National Supérieure Création Industrielle) di Parigi nel 1992. Lavora come designer alla Compagnie Internationale des Wagon-Lits e nel 1993 inizia una breve collaborazione con Nordmende, azienda che produce televisori sotto la direzione artistica di Philippe Starck, nel cui studio lavorerà poi fino al 1999. Jouin firma le proprie creazioni tra arti decorative e industrial design dal 1998: sedie, divani e letti, un progetto d’auto e stand per vari saloni dell’automobile, in collaborazione con Imaad Rahmouni. Sarà poi Alain Ducasse, celebre cuoco francese, a portarlo alla ribalta internazionale dandogli la possibilità di realizzare l’architettura d’interni e l’arredamento di ristoranti a Parigi e a New York.Oltre a occuparsi di industrial design con il proprio studio, il Patrick Jouin ID, si dedica anche a progetti di interior design attraverso la Jouin Manku, fondata nel 2006 insieme al collega Sanjit Manku; per loro non c’è linea di separazione tra architettura e design ma ogni questione legata allo spazio e alla sua relazione con l’uomo – in ogni scala – è occasione per esprimere l’unitarietà del progetto. Progetta arredi di design per alcune tra le aziende più note del settore; tra le collaborazioni più longeve ci sono quelle con Porada, che conta tra i suoi prodotti più recenti i tavolini Leaf, e con Pedrali, per cui ha progettato diverse serie di imbottiti di successo, tra i quali la collezione di poltrone dalle linee sinuose Ila. Per Cassina disegna una famiglia di prodotti (tavolo, sedie, divano, complementi) che debutta al Salone del Mobile di Colonia nel 2003. Collabora con Kartell, Alessi, Puiforcat, JC Decaux, Fermob, Pedrali, Busnelli. Per FIAM la vetrina in vetro curvato Aura e il tavolo in vetro Magma.La carriera di Patrick Jouin è consacrata nel 2009 con una mostra monografica al Centre Pompidou intitolata La substance du design dove vengono presentati i suoi primi progetti e due opere realizzate per la città di Parigi: le stazioni del Vélib’, sistema di bike sharing promosso dall’amministrazione nel 2007 e le “sanisettes”, toilette pubbliche dal caratteristico profilo ondulato che emergono dai marciapiedi come piccole architetture. Molte delle sue realizzazioni sono presenti nelle collezioni permanenti di musei di tutto il mondo, tra le quali la collezione “Solid” al MoMA (Museum of Modern Art di New York), che nel 2004 fu la prima serie di mobili a grandezza naturale realizzata con l’ausilio della tecnologia della stampa 3D. Nel 2011, riceve il Compasso d’Oro per la creazione PastaPot disegnato per Alessi in collaborazione con Ducasse. Tra gli interventi di interior design si ricordano: il bar-ristorante di Alain Ducasse all’Hotel Plaza Athénée, il ristorante di Louis XV, lo showroom di Van Cleef and Arpels, e altre numerose aree commerciali e di ristoro in Europa, Asia e Stati Uniti.

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