Ora Ito

Inserito dalla rivista Wallpaper nella lista dei 40 giovani designer più influenti al mondo, Ora ïto è il nome del brand creato dal designer Ito Morabito, classe 1977, francese di nascita, italiano di origini, un giovane talento da molti definito il “design-hacker” grazie ai suoi singolari esordi sulla scena del design. Appena uscito dall’Ecole de Création et de Design di Parigi, poco più che ventenne, e spacciandosi per un designer giapponese, con lo pseudonimo di Ora ïto appunto, comincia a disegnare oggetti virtuali per famosi brand della moda, senza che gli fossero stati commissionati realmente: la più famosa è forse la borsa avveniristica per Louis Vuitton, ma ha realizzato oggetti virtuali per Swatch, Nike, Gucci, Levi’s e anche Apple.Diventati subito virali grazie alla diffusione sui social, questi oggetti hanno attirato l’attenzione del pubblico, ma anche degli stessi brand, che invece di fargli causa hanno deciso di contattarlo per commissionargli altri lavori. Brand come Adidas, Heineken, Alfa Romeo, Artemide, Evian, Cartier, Cappellini, Cassina, Zanotta. I lavori di Ora Ito spaziano dalla moda all’arredamento, dal food ai trasporti: suo il progetto della bicicletta smart disegnata con Marc Simoncini per Angell Bike, ma anche il nuovo tram senza fili per la città di Nizza, e i treni per la futura rete della metropolitana di Marsiglia che verranno inaugurati nel 2024.Un altro interessante progetto è il MAMO del 2013, il centro d’arte di Marsiglia che Ora ïto ha realizzato dopo aver rilevato e ristrutturato la terrazza dell’edificio Cité Radieuse di Le Corbusier, da lui stesso ribattezzato l’Unité d’Habitation. MAMO, che sta per “Marseille Modulor” ma anche “Marsiglia Main Ouverte”, è un luogo che simbolicamente proietta nel futuro le aspirazioni dell’arte, restando ancorato però alle radici del maestro dell’architettura moderna. Alcuni dei prototipi e progetti di Ora Ito sono esposti nei musei e nelle gallerie più prestigiose del mondo. Il suo concetto di design può esser sintetizzato nel termine da lui coniato “simplexity”, l’unione delle parole simplicity e complexity, semplicità e complessità, per indicare la fluidità del mondo in cui viviamo, in cui tutto è semplice e complesso allo stesso tempo. Semplice e complesso è il suo metodo di lavoro e di approccio alle nuove sfide, che mette sullo stesso piano il design di un paio di scarpe con un progetto di viabilità urbana, senza distinzione. Nel 2011 è stato nominato Chevalier des Arts et des Lettres dal ministero delle cultura francese.

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