Michele De Lucchi

Michele De Lucchi nasce a Ferrara nel 1951. Dopo essersi laureato presso la Facoltà di Architettura della città di Firenze inizia un percorso da assistente al corso di Progettazione di Adolfo Natalini. In questo periodo entra in contatto con la corrente del design radicale che lo porterà a fondare il gruppo Cavart e che sarà una spinta fondamentale per la sua carriera futura. Successivamente si trasferisce a Milano dove stringe amicizia con Ettore Sottsass con il quale lavorerà in uno dei gruppi più rappresentativi del postmodernismo degli anni Ottanta, il gruppo Memphis, un collettivo impegnato nella creazione di un linguaggio inedito che gioca con il recupero di elementi kitsch degli anni Settanta e che predilige materiali plastici e laminati, con una chiara vocazione al razionalismo della produzione industriale. In questo periodo De Lucchi partecipa anche ad altre importanti esperienze collettive dell’epoca, come Centrokappa e Alchimia.Grazie a Ettore Sottsass, a partire dal 1979, De Lucchi intraprenderà le sue collaborazioni con la Olivetti, come consulente per il design della Syntesis di Massa, e poi, nel 1984, della Olivetti di Ivrea, fino a diventare il responsabile dell’ufficio design dal 1988 al 2002. Parallelamente all’impegno con la Olivetti, l’architetto continua a operare in autonomia aggiudicandosi progetti prestigiosi, come quello dell’allestimento delle sedi della Deutsche Bank, di Poste Italiane, o quello di Intesa San Paolo, per il quale è impegnato nella realizzazione del design delle carte di credito ma anche nell’allestimento della sede di Piazza della Scala a Milano. Realizza progetti anche per Enel, Telecom Italia e Piaggio.Nel 1989 riceve il prestigioso Compasso d’oro grazie al progetto della lampada “Tolomeo”, realizzata per Artemide. “Tolomeo” è il risultato di un’intuizione: innovare la classica lampada da tavolo a pantografo, un oggetto che nasce con un dichiarato scopo tecnico e funzionale e che richiama l’immaginario dell’ufficio e del disegno, rendendolo un complemento d’arredo elegante e moderno. “Tolomeo”, che si confronta anche con alcune icone del design del passato come “Naska Loris” di FontanArte del 1933 e la “Luxo”, di Jac Jacobsen del 1937, resa poi celebre dal logo della Pixar, è un oggetto da subito destinato a diventare un best-seller. La collaborazione con Artemide ha portato alla realizzazione di molte altre lampade, oltre alla ricca collezione delle Tolomeo: Castore, Dioscuri, Ipno, Logico. Tra le altre aziende con le quali ha collaborato ci sono Alias, De Padova, Poltrona Frau, Caimi, Glas Italia, iGuzzini, Danese, De Castelli.Nel 1990 decide di fondare un suo marchio, Produzione Privata con il quale realizza complementi d’arredo, senza abbandonare l’attività di progettista, che lo vede impegnato in allestimenti di mostre e musei, come il Neues Museum di Berlino, o nei restauri, come per esempio quello del Museo del Design alla Triennale di Milano o della ex Stazione di servizio Agip di Piazzale Accursio, a Milano. A partire da 2017 Michele De Lucchi è direttore della rivista Domus. La sua linea editoriale è caratterizzata dalla mescolanza delle discipline e dei contenuti, che spaziano dal Design alla Filosofia, con una ricerca costante tesa all’indagine dello spazio e degli oggetti in relazione all’uomo.

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