Harry Bertoia (1915-1978) di origini italiane, emigra appena quindicenne negli Stati Uniti e si iscrive alla Cass Technical High School e quindi alla scuola d’arte della Society of Arts and Crafts, sempre a Detroit. Nel 1937 riceve una borsa di studio per la Cranbrook Academy of Art, in Michigan, e due anni dopo gli viene offerta la possibilità di dirigere il laboratorio di lavorazione del metallo: i suoi corsi e i suoi modelli di insegnamento, basati sulla sperimentazione, contribuiranno a plasmare le carriere di molti importanti designer del XX secolo. In questi anni il suo lavoro è focalizzato sul design biomorfico del gioiello, le cui forme astratte sono ispirate a quelle di piante e insetti, ossa e organismi microscopici.Nel 1944, a causa dello scoppio della guerra e alla scarsità di metallo, il laboratorio viene chiuso e Bertoia si trasferisce quindi nel Sud della California, dove si unisce a Charles e Ray Eames (che aveva conosciuto proprio alla Cranbrook) nello sviluppo di nuovi metodi di laminazione e piegatura del compensato: il suo contributo qui sarà fondamentale nello sviluppo delle iconiche sedie DCM e LCM, anche se non precisamente riconosciuto all’epoca. A Cranbrook però Harry Bertoia non aveva avuto solo l’occasione di conoscere e lavorare con gli Eames: tra i suoi allievi c’era stata infatti anche Florence Knoll, che, insieme al marito Hans, lo convince a trasferirsi in Pennsylvania, per lavorare alle sue sculture in un laboratorio situato nei pressi della fabbrica Knoll.Libero di sperimentare ed esprimere la propria creatività, nel 1952 Bertoia progetta anche una linea di sedie in metallo saldato per Knoll, ispirato dalle saldature che aveva sperimentato sui gioielli negli anni precedenti: l’iconica sedia Diamond avrà subito grande successo e permetterà a Bertoia di avere una certa indipendenza finanziaria necessaria a dedicarsi alle sue opere artistiche. Nonostante abbia progettato solo la suddetta serie di mobili, Bertoia ha continuato a collaborare con Knoll realizzando sculture e installazioni architettoniche. Ha inoltre disegnato un altare per la cappella del MIT, progettata da Eero Saarinen. Bertoia trascorre i successivi 25 anni della sua vita sperimentando luce, suono e volume attraverso sculture, dipinti e installazioni architettoniche. Oggi Knoll porta avanti l’eredità di Harry Bertoia con l’omonima ‘collezione Bertoia’, la cui produzione non si è mai interrotta a partire dagli anni Cinquanta.
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