Gobbetto nasce alla fine degli anni ’50 come azienda dipavimenti in resina. L’idea di proporre nell’edilizia questo innovativo materiale, fino a quel momento destinato soprattutto alla nautica e all’aviazione, si deve all’incontro tra Giancarlo Gobbetto e un ingegnere del settore nautico. Viene così brevettato un prodotto monolitico, ilMonosint, che in un primo momento trova impiego soprattutto nella ripavimentazione delle superfici di industrie alimentari e farmaceutiche. Negli anni Ottanta al Monosint si affiancano nuovi prodotti che permettono di ottenere effetti spatolati, decorati e colori personalizzabili e, di conseguenza, di impiegare la resina in interni di negozi, show room e abitazioni. A questo si aggiunge l’interesse dell’architetto e designerGaetano Pesce, che sperimenta l’utilizzo artistico della resina Gobbetto sfruttando la brillantezza dei colori, i suggestivi effetti di luce e la durevolezza per creare gioielli, sculture, installazioni, tappeti, vasi, sedie e oggetti di vario genere.Gobbetto e le inedite applicazioni della resinaDagli anni Novanta a oggi, Gobbetto si è concentrata sulla ricerca tecnologica e su metodi di applicazione inediti per ottenere resine flessibili, elastiche, colorate, capaci di ricoprire qualsiasi tipo di oggetto o materiale. Oggi i prodotti di punta di Gobbetto sono, oltre al Monosint®,Dega® Art,Dega® Art Spatolato,Dega® CarpeteFlexint®, tutti adatti alle pavimentazioni e ai rivestimenti interni ed esterni. Un altro materiale particolarmente affascinante di Gobbetto è Biolux, una resina capace di assorbire la luce e di restituirla nell’oscurità per circa 12 ore. E ancoraDega Energy, la prima resina magnetica brevettata e presentata durante il Salone del Mobile 2019 con un progetto diGiulio Cappellini: una soluzione per pavimenti, rivestimenti murali e supporti che migliora la conducibilità termica dei pannelli radianti e fornisce una barriera di isolamento dalle onde elettromagnetiche. Negli interni, offre la possibilità di fissare accessori e complementi d’arredo con magneti specifici, senza intaccare le superfici.Il fascino dei pavimenti in resina Gobbetto“Mare Sotto”, un’opera realizzata da Giancarlo Gobbetto tra gli anni ’50 e ’60, è il primo lavoro sperimentale dell’azienda che esplora le possibilità della separazione del colore in fusione polimerica termoindurente. Un’opera d’arte che evoca forme acquatiche e rocciose e che mette in risalto i processi di lavorazione in superficie, di levigatura e lucidatura. A questo primo esperimento seguono quelli di Gaetano Pesce, che con Resine Gobbetto ha instaurato un rapporto di collaborazione che dura ancora oggi, ma anche di Mimmo Paladino e Ranan Lurie e di tanti altri creativi che negli anni hanno collaborato con il team tecnico per promuovere le sperimentazioni e le innovazioni scientifiche dei materiali, indagandone le possibilità estetiche, funzionali, progettuali e comunicative. Tra le tante collaborazioni c’è quella con lo studio di design milanese Mumble Mumble, che ha utilizzato la resina di Gobbetto Flexint – resina morbida ed elastica, atossica e priva di solventi – per creare Mumblex: un tessuto di resina declinato in rivestimenti ipercolorati da usare come tende dalla consistenza materica, gommose e decorative. Nel 2008, in occasione del suo cinquantesimo anniversario, l’azienda di Trezzano sul Naviglio ha pubblicato la monografia “Gobbetto: i cinquant’anni”, curata da Fortunato D’Amico ed edita da Abitare Segesta, con progetto grafico di Italo Lupi e prefazione di Vittorio Sgarbi. Il volume ripercorre lo sviluppo del pensiero progettuale di Gobbetto e il dialogo continuo dell’azienda con progettisti, artisti e creativi di tutto il mondo, dal quale sono nate opere d’arte e progetti realizzati all’interno di sedi come La Triennale di Milano, Palazzo Reale, Castello Sforzesco di Milano e il Palazzo dell’Onu di New York.

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