Tre volte vincitore del Compasso d’oro, Giotto Stoppino (30/04/1926 – 23/08/2011) è stato architetto, urbanista e designer, pioniere della progettazione di complementi d’arredo in materiali plastici. Studia prima allo IUAV di Venezia e poi al Politecnico di Milano, dove ha l’occasione di incontrare Ernesto Nathan Rogers, che lo coinvolge anche in progetti del suo studio BBPR e nella redazione di articoli per la rivista “Casabella”, di cui Rogers è direttore. Nel 1951 cura con Rogers e con il suo collega Vittorio Gregotti, ancora studente, l’allestimento della sala dedicata all’“Architettura misura dell’uomo” della IX Triennale di Milano. Nel 1953 fonda a Novara lo studio Architetti Associati, insieme a Lodovico Meneghetti e allo stesso Vittorio Gregotti. Lo studio, attivo per 15 anni, sarà molto prolifico, come dimostra l’archivio donato al Comune di Milano, contenente oltre 250 progetti di urbanistica, architettura e disegno industriale e un totale di quasi 4000 disegni.In questi anni Stoppino, Meneghetti e Gregotti spaziano tra l’architettura e il design, l’urbanistica e gli allestimenti, progettando per esempio le case operaie a Cameri (Novara), così come la poltrona Cavour per S.I.M. (oggi in catalogo Frau), caratterizzata da una struttura in legno curvato, e la lampada da tavolo 537 per Arteluce (oggi parte della collezione permanente del MoMA, New York). Fondamentale per comprendere l’approccio dello studio nel campo dell’architettura d’interni, è l’allestimento per la “Trasformazione spaziale della zona dei servizi” alla mostra “La casa abitata” (1965), nel quale Stoppino, Meneghetti e Gregotti propongono soluzioni innovative, che poi riporteranno anche nei loro progetti reali.Nel 1968 Stoppini apre il proprio studio di architettura e collabora con marchi internazionali del design, come Acerbis, ArteLuce, Bernini, Calligaris, Driade. Grazie alla collaborazione con Kartell, ha l’occasione di sperimentare i materiali plastici e progettare quelle che diventeranno vere e proprie icone del design, come il Tavolo Impilabile (1968) e il portariviste 4676 /1972). Partecipa più volte alla Triennale di Milano ed è tra gli architetti italiani coinvolti nella grande mostra internazionale “New Domestic Landscape”, che si svolge nel 1972 al MoMA di New York. In parallelo, svolge anche attività di insegnamento: le sue lezioni all’università di Palermo sono raccolte nel volume “Dalla natura dei materiali al progetto”, edito nel 1994 e illustrato con i suoi disegni.Nel corso della sua carriera riceve tre volte il Compasso d’Oro: nel 1979 per la credenza Sheraton (Acerbis International), nel 1991 per la maniglia Alessia (Olivari) e infine nel 2011 alla carriera. Muore a Milano il 23 agosto 2011.
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