Elio Martinelli (Lucca 1922 – 2004) è stato un designer, architetto d’interni ed imprenditore tra i più importanti e rappresentativi del made in Italy. Pur non avendo una formazione in architettura o in disegno industriale, Martinelli avvia un’azienda specializzata nella produzione di apparecchi illuminanti, annoverata tra le eccellenze del design italiano e indissolubilmente legata ad alcune delle più celebrate icone di stile. Creativo e dotato nel disegno e nella pittura, Elio sceglie l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove si laurea in scenografia nel 1947. Le sue prime esperienze lavorative lo vedono dividersi tra il negozio di lampade della famiglia, nel centro di Lucca, e l’attività di architetto d’interni. Nel 1950 subentra al padre, da poco scomparso, nella gestione del negozio, aprendo contemporaneamente un laboratorio per la realizzazione di apparecchi illuminanti. Questo atelier, ubicato nel sotterraneo, vede le prime audaci sperimentazioni del giovane designer, deciso a proiettare la Martinelli Luce nell’olimpo del design.I maestri da cui trae ispirazione sono Walter Gropius, dal quale assorbe la lezione funzionalista, e i designer scandinavi Arne Jacobsen e Tapio Wirkkala, che lo affascinano per la capacità di semplificare le forme pur infondendo calore ed espressività agli oggetti. Le prime realizzazioni, in vetro, ruotano intorno al concetto di componibilità, come Poliedro (1962), o la plafoniera Bolla (1965), ancora oggi in catalogo, ma presto l’attenzione del designer si dirige verso un nuovo materiale che promette infinite possibilità espressive. Si tratta della plastica, che nel mondo dell’illuminazione fa il suo ingresso con la lampada KD6 di Achille & Pier Giacomo Castiglioni, messa in commercio nel 1959 da Kartell. Elio Martinelli non ha esitazioni, e installa nel laboratorio macchinari per lo stampaggio del metacrilato opalino. Un investimento oneroso che premia il coraggio del designer-imprenditore, ormai entrato nel vortice creativo che il materiale plastico ha reso possibile. Nascono lampade iconiche che seguono un filo narrativo legato alla natura, come Serpente (1965), Cobra (1968), Foglia e Flex (1969).Il 1966 può essere considerato l’anno della svolta, nel quale il laboratorio artigianale Martinelli Luce si trasforma nell’azienda odierna, grazie alla partecipazione alla rassegna Eurodomus a Genova, patrocinata da Gio Ponti. Da allora si succedono le partecipazioni a importanti fiere internazionali, cui si aggiunge la collaborazione con promettenti designer che arricchiscono il catalogo dell’azienda: un nome su tutti, quello di Gae Aulenti, che per Martinelli Luce progetta le celeberrime lampade Pipistrello e Ruspa. Elio Martinelli prosegue la sua opera imprenditoriale e creativa fino alla scomparsa, avvenuta nel 2004. Nel catalogo dell’azienda la sua eredità è ancora presente, rappresentata da lampade da interni poetiche ed evocative, come Gomito (1974), Elmetto (1976), Le Rondini (1984), o i sistemi tecnici come Out (1884) o Polo (1986). Negli ultimi anni di attività spesso disegna prodotti assieme alla figlia Emiliana, che oggi dirige l’azienda, dando vita a collezioni come L’amica (1990), Bubbles (2003) e Duemilatre (2003).
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