Eero Saarinen

Eero Saarinen fu un architetto e designer tra i più influenti del Novecento. Nato in Finlandia, a Kirkkonummi, nel 1910, all’età di 13 anni si trasferisce negli Stati Uniti con il padre, l’architetto Gottlieb Eliel Saarinen. Il giovane Eero inizialmente mostra interesse per la scultura, probabilmente influenzato dal lavoro della madre, la scultrice e designer di tessuti Loja Gesellius. Dopo aver frequentato l’Académie de la Grande Chaumière di Parigi, decide però di studiare architettura, diplomandosi a Yale nel 1934. Successivamente si specializza alla Cranbrook Academy of Art di Bloomfield Hills, nel Michigan, di cui il padre Eliel fu progettista e primo direttore. L’impostazione di quella che diverrà una delle più importanti scuole d’arte e di design degli Stati Uniti si rifaceva alla visione del movimento Arts and Craft, ed ebbe un’influenza rilevante su un’intera generazione di designer, tra i quali Charles e Ray Eames, Florence Shuster Knoll, Harry Bertoia.La carriera di Eero comincia nello studio di architettura del padre, con il quale progetta alcuni edifici, come la Smithsonian Art Gallery a Washington (1939) e il complesso di 25 edifici del General Motors Technical Center nel Michigan (1945-1955). Dopo la morte del padre, nel 1950, Eero prosegue la sua carriera di architetto, realizzando diverse opere caratterizzate da un linguaggio personale, una sorta di razionalismo alla Mies van der Rohe, stemperato nelle forme fluide tipiche dello stile organico di matrice scandinava. Le linee morbide e le forme scultoree che caratterizzano il terminal della TWA all’aeroporto internazionale John F. Kennedy a New York (terminato postumo nel 1962), premiato con la medaglia d’Oro dell’American Institute of Architects, rappresentano perfettamente il suo stile.Eero Saarinen porta avanti, in parallelo all’attività di architetto, la carriera di designer, impostata con lo stesso approccio progettuale. Le linee scultoree e le forme organiche che caratterizzano gli oggetti progettati da Saarinen derivano dalla sintesi tra arte e tecnologia, raggiunta attraverso anni di sperimentazioni sui materiali e sulle tecniche di produzione. Un esempio di questa visione di Saarinen è la sedia Organic Chair, disegnata insieme all’amico Charles Eames e vincitrice, nel 1940, del primo premio al concorso di design indetto dal MoMa di New York. La sedia non fu messa subito in produzione per via delle difficoltà tecniche, fino a quando la ditta tedesca Vitra non fu in grado di realizzarla. Grazie alla collaborazione con l’azienda Knoll, negli anni ’50 le proposte visionarie di Saarinen furono prodotte in serie, portando alla realizzazione di oggetti iconici come la collezione Tulip (1955), che comprende la Tulip Chair e il Tulip Table, e la collezione di poltrone imbottite Womb (1948) disegnata con Florence Knoll. La sua morte prematura, nel 1961, ha bloccato la produzione di altri arredi che aveva disegnato per gli interni di alcuni edifici progettati sempre da lui. Tra questi, le Lounge Seats per il General Motors Technical Center, le sedute modulari per la Law School della Chicago University e i tavoli per il Vassar College.

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