L’architetto e interior designer Diego Grandi nasce a Rimini nel 1970 e sceglie Milano come luogo di elezione: qui si laurea in Architettura al Politecnico e fonda nel 2002 DGO_Diego Grandi Office, studio di progettazione che si occupa di interior, product e design consultancy. Il suo primo progetto come designer è relativo ai Tappeti Satellitari Mapper (2000): una famiglia di tappeti autoprodotti ispirati alla serie fotografica Atlante di Luigi Ghirri che interpretano l’idea del non luogo attraverso superfici astratte, dettate dal rilievo topografico delle temperature della crosta terrestre. Il tema della superficie, insieme a quello del decoro, caratterizza gran parte della produzione di Diego Grandi, costantemente alla ricerca di un’identità più profonda, che va oltre l’immediatezza visiva per relazionarsi con tutti gli elementi che concorrono alla definizione del progetto. A questo si aggiunge la capacità di far convergere riferimenti ai grandi protagonisti della storia dell’architettura e del design e interpretazioni personali. Emblematici di questo approccio sono le collezioni City/Streets di Lea Ceramiche (2007) e la successiva Block di Skitsch (2009): rispettivamente una linea di ceramiche da rivestimento e di tappeti che rileggono la città come trama di pieni e vuoti, trasformandola in pattern e portando una porzione di superficie urbana in un contesto domestico.Ulteriori esempi della poetica di Diego Grandi si trovano nella collezione di carte da parati modulare Le Module firmata per Jannelli&Volpi nel 2002, che trasforma la matrice razionalista delle piante dei bagni di Le Corbusier in rigoroso elemento decorativo; e nella tovaglietta monoposto Mollicola, disegnata per Essent’ial nel 2015, un progetto che attraverso una serie di fori rappresentanti la molecola dell’amido, lascia depositare le briciole, lasciando una traccia simbolica di quello che mangiamo per suggerire una riflessione sullo spreco alimentare.Tra i suoi progetti più noti e apprezzati realizzati c’è la collezione Type 32 per Lea Ceramiche (2013), in cui il gres porcellanato effetto legno trova un suo linguaggio contemporaneo attraverso un alfabeto decorativo formato da trentadue lettere, con il quale crea una superficie potenzialmente senza limiti. La ceramica è protagonista anche dei numerosi progetti firmati per Azzurra Ceramiche, dei quali l’ultimo è Leuca (2022), famiglia di lavabi che si ispira al paesaggio marino, riprendendo in astratto il disegno di un’onda attraverso un profilo dal tratto accogliente.Tra le aziende con cui collabora più assiduamente c’è anche Zucchetti.Kos, per la quale ha recentemente firmato la famiglia di rubinetteria Closer e il sistema doccia omonimo (2017), connotati da forme pure, accentuate dal colore nero. Nel 2016 disegna e realizza, in collaborazione con Kriska Decor, la facciata della sede di Archiproducts Milano in via Tortona attraverso l’impiego di una composizione di leggere maglie in alluminio. All’attività di designer Diego Grandi affianca quella di docente presso università e scuole di design.
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