Christophe Pillet nasce nel 1959 a Montargis in Francia; si diploma all’Ecole Nationale Supérieure d’Art di Nizza nel 1985 e l’anno successivo consegue un master alla Domus Academy di Milano. I suoi esordi sono segnati dalla collaborazione con Martine Bedin e Michele De Lucchi nel gruppo Memphis e successivamente, dal 1988 al 1993, con Philippe Starck. Nel 1994, quando apre il proprio studio a Parigi, viene nominato “Créateur de l’année” in occasione del Salon du Meuble de Paris, il primo di una lunga serie di prestigiosi riconoscimenti che conseguirà in tutto il mondo e che lo porteranno a esporre le sue opere in numerosi e importanti musei come il Centre Georges Pompidou di Parigi e il Museo delle Arti Decorative di Lucerna. Il suo lavoro si distingue per sobrietà formale, qualità artigianale ed eleganza stilistica, approccio che si traduce nelle diverse scale del progetto, dall’architettura alle scenografie, dall’arredamento d’interni al product design. Ha progettato le boutique Lancel in Francia e nel resto del mondo, l’Hotel Sezz a St Tropez, l’Hotel Sahrai e il ristorante Maison Blanche a Fez, gli stand per Renault ai saloni automobilistici internazionali.È design director di Lacoste e collabora stabilmente con importanti aziende: con Cappellini disegna la poltrona Sunset e il divano e tavolini High Time; per Flexform disegna la serie di sedie Echoes S.H. e Any Day linea di sgabelli, scrivanie e mobili; con Driade realizza la famiglia di arredi Meridiana con tavolo rotondo, sgabello e sedia girevole. Proficua è la collaborazione con Emu da cui nasce la linea Round con sedie, tavoli, poltroncine, sgabelli, ombrelloni e lettini. Per Oluce dà vita alle lampade Niwa (a sospensione), Plume (da tavolo) e Berlin (a parete e a soffitto). Con Lema firma numerosi prodotti a partire del 2013, tavoli, divani, credenze. Per Tacchini disegna la seduta South Beach (2006), la collezione di poltroncine e sedie Mayfair (2008) e la sedia Memory Lane (2018). Con Kartell dà vita ai vasi Shibuya dove la plastica diviene preziosa come se fosse vetro soffiato di Murano.Costante nel suo percorso professionale è il legame con il mondo della moda vantando collaborazioni con stilisti come Catherine Malandrino e Jean Claude Jitrois. Tra i riconoscimenti a livello internazionale riceve il Red Dot Design Award, il Wallpaper Design Award e il Prix d’Excellence at Salon International du Luminaire, nel 2019 il Silmo d’Or Awards e il German Design Award e nel 2021 si aggiudica l’ADA Archiproducts Design Awards per la Lyon Armchair prodotta da Enne.
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