CEDIT fa parte del gruppo italianoFlorim, che da quasi 60 anni è specializzato nella produzione dirivestimenti in ceramicaMade in Italy, collezioni uniche ed esclusive ideate da designer di fama nazionale ed internazionale. CEDIT, durante la sua lunga storia, ha collaborato con moltissimi designer, noti nel panorama dell’arte e della creatività italiana, professionisti che hanno costruito l’immagine del Made in Italy, permettendo che si espandesse in tutto il mondo. Designer tra cui spiccano personalità come Marco Zanuso, Enzo Mari, Mimmo Rotella, Gino Marotta e molti altri. Oggi, con il rilancio del brand, sono ricominciate anche le collaborazioni eccellenti con artisti contemporanei. Per questo, leceramiche e i rivestimenti CEDITnon sono solo piastrelle opavimenti, ma vere e proprie opere d’arte che rendono gli interni unici e senza tempo.CEDIT: design e sperimentazione nella ceramicaRispetto alle aziende concorrenti, CEDIT ha sempre puntato sull’estetica, oltre che sulla qualità e sulla funzionalità ed è, da sempre, la scelta di chi ama interni non convenzionali. Oggi, Florim, il gruppo di cui CEDIT è parte fondamentale, rilancia con forza l’idea della collaborazione con figure di alta caratura nel panorama del design contemporaneo, con nuove collezioni che uniscono la sapienza artigianale, la tecnologia e l’estetica per abitazioni, negozi, uffici, alberghi che comunicano eleganza e unicità. Ci sono Barbara Brondi & Marco Rainò, architetti e fondatori dello studio torinese BRH+, da sempre impegnati in un approccio sperimentale, che deriva dalla sovrapposizione di discipline diverse. Per CEDIT sono gli autori diMatrice, dove figuratività e astrazione si mixano nell’uso del cemento e della ceramica. C’è poi il duoFormafantasma, alias Andrea Trimarchi & Simone Farresin: italiani, ma con base ad Amsterdam, sono i designer diCromatica, che svela il peso delle tonalità nella ceramica contemporanea, proponendo lastre per pavimenti, naturali o lucide, in sei colori diversi. Si scriveZaven, ma si legge Enrica Cavarzan & Marco Zavagno: il poliedrico duo che ama unire arte contemporanea e grafica ha disegnatoRilievi, che ben mette in luce l’amore per la tridimensionalità.Rilievi, pattern e accostamenti materici nelle ceramiche CEDITAraldicaè un rivestimento in grès porcellanato disegnato da Federico Pepe: partendo da lastre con ampie superfici, il designer elabora una “tela” che attrae lo sguardo, grazie alla sapiente mescola dei colori e alla texture diversa delle superfici. Da una parte, l’idea del blasone, dall’altra quella della clessidra donano una ripetizione geometrica, quasi a frattali, che ha un potere ipnotico. Lalinea Archeologie, di Franco Guerzoni, è una serie che trasla sulle grandi lastre delle pareti o dei pavimenti, l’estro pittorico dell’artista. Ne esce una vera e propria storia da leggere, articolata attraverso segni visivi, che trasformano l’archeologia del quotidiano in un viaggio quasi mistico. Ma la ceramica si può utilizzare anche in altri modi e gli artisti di CEDIT lo sanno bene. Ne vediamo un esempio nella serie divasi in ceramica Lapis, disegnata da Achille e Pier Giacomo Castiglioni, già alla fine degli anni Sessanta. CEDIT desiderava una serie di oggetti in ceramica di piccola misura e il risultato è stato la realizzazione di tre vasi uguali, ma diversi per dimensione. Geometrici, originali e senza tempo. Questa preziosa collezione è stata rieditata a cinquant’anni dalla prima realizzazione, come esempio di design che non tramonterà mai. Naturalmente, ci sono stati degli aggiornamenti, come la scelta cromatica, oggi più ampia, ma lo spirito viene riproposto intatto per soddisfare una clientela attenta alla creatività e al design.CEDIT, dal 1956 rivestimenti in ceramica d’autoreCEDIT ha collaborato con ADI (Associazione per il Disegno Industriale) nella creazione del premio “Piastrella d’oro”. Del 1968 è la “Collezione 1968”: disegnata da grandissimi designer del calibro di Bob Noorda, Michele Provinciali, Bruno Binosi, Franca Helg & Antonio Piva e molti altri, questa serie dipiastrelle in ceramicaribalta completamente gli standard delle coperture e dà un’immagine nuova alla cultura dell’abitare. Le sperimentazioni artistiche continuano anche negli anni ’70 con la mostra “16 giochi a parete”, che raccolse le proposte di tanti designer invitati a pensare a nuove percezioni dellesuperfici in ceramica, pensando alla parete come una scacchiera da comporre in tanti modi diversi.
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