Due architetti protagonisti assoluti del design internazionale, riconosciuti e riconoscibili in tutto il mondo per uno specifico linguaggio espressivo, dove la forma del prodotto è affidata alla composizione cromatica, che non è mai solo decorativa, ma sempre strutturale. Dagli anni sessanta hanno progettato edifici, stazioni, stabilimenti, musei in tutto il mondo. Il loro è un alfabeto unico, ma non per questo sempre eguale a se stesso, proprio perché, essendo un sistema di segni e di figure astratte, le possibilità combinatorie sono infinite, come il linguaggio delle persone. La riconoscibilità dei loro progetti non è un limite al percorso inventivo, in quanto a ogni domanda precisa del committente le risposte sono sempre diverse, funzionali alle necessità del prodotto, ma inscritte nel dizionario dell’Atelier Mendini. Hanno collaborato con Caimi, con una serie di progetti, privilegiando, tra i materiali, alcuni tessuti tecnici, in grado di rispondere in modo esaustivo alle problematiche della fonoassorbenza, e contemporaneamente, capaci di costruire forme e prodotti “mendiniani”.
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