Il design italiano deve molto ad Andrea Branzi, architetto e designer nato nel 1938 a Firenze, considerato tra gli esponenti principali del Neomoderno, e riconosciuto anche a livello internazionale come uno dei principali attori della scena del design dagli anni ’60 ad oggi. Si laurea in architettura a Firenze nel 1966. La sua tesi di laurea è oggi conservata, insieme ad altri suoi progetti, presso il Centre Pompidou a Parigi, che dal 2017 ospita una mostra permanente a lui dedicata.Dal 1964 al 1974, insieme ai colleghi Paolo Deganello, Massimo Morozzi e Gilberto Corretti è tra i fondatori del collettivo Archizoom Associati, un gruppo d’avanguardia che si fa portavoce di un desiderio di rottura con i canoni dell’architettura dell’epoca e che contrappone al movimento moderno, considerato ormai desueto e autoreferenziale, la spensieratezza della cultura Pop. Nel pieno delle contestazioni sociali degli anni ’60, Archizoom vuole rompere con il passato, liberare anche l’architettura dai vincoli che la costringono e lo fa con la sfrontatezza della provocazione, su più campi: dal design di prodotto all’abbigliamento, dall’arredamento alla moda. La Safari Chair, i Dream Beds, o la sedia Mies, sono alcuni degli arredi volutamente progettati per scandalizzare il buon gusto tipico delle case borghesi. A livello urbanistico restano importanti le loro riflessioni sulla città del futuro, teorizzate nel progetto “No stop city”, un nuovo concetto di città, non più limitata dai volumi architettonici, ma fluida, indefinita, il cui vero valore è dato dai flussi di persone e di merci.Ettore Sottsass definì gli Archizoom come dei “bravi ragazzi abbastanza cattivi” da non temere il giudizio degli altri, capaci di provocare il panico in maniera genuina e disinteressata. La parentesi Archizoom dura una decina d’anni, ma lascia un segno indelebile. Tutti i progetti del collettivo sono ora conservati nel Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma.Scomparso il 9 ottobre 2023, all’età di 84 anni, Andrea Branzi ha scritto molti libri sulla storia del design, è stato professore ordinario alla Facoltà di Design del Politecnico di Milano e nel 1982 era nel gruppo dei fondatori della Domus Academy, la prima scuola internazionale post-laurea di design. Nel 1994 riceve il Compasso d’Oro alla carriera, mentre nel 2018 gli viene conferito il premio Rolf Schock dalla Royal Academy of Fine Arts di Stoccolma.
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