Aldo Cibic



Aldo Cibic nasce a Schio, in provincia di Vicenza, nel 1955, ed entra nel mondo dell’architettura e del design nel 1980, da autodidatta. La sua carriera comincia quando incontra Ettore Sottsass a Milano, che lo accoglie nel suo studio, dove ha l’opportunità di lavorare accanto a designer come Matteo Thun, Marco Marabelli e Marco Zanini, con i quali fonderà, un anno dopo, il gruppo Memphis. L’esperienza guidata da Sottsass segna uno spartiacque nella storia del design, e Cibic vi partecipa aderendo all’approccio sperimentale, che resterà una delle caratteristiche del suo lavoro. Tuttavia, il giovane designer si orienta presto verso una dimensione più sociale dell’architettura e del disegno industriale, che pone al centro l’essere umano anziché l’oggetto. Nel 1989 mette dunque fine alla sua collaborazione con Sottsass per fondare il suo studio Cibic & Partners, assieme alla manager Antonella Spiezio, cui si aggiungono Luigi Marchetti e Chuck Felton.Il suo approccio basato sulla sperimentazione e l’innovazione si concretizza nella realtà Cibic Workshop, un laboratorio nel quale, coadiuvato da giovani designer, porta avanti la riflessione sul rapporto tra l’individuo e la complessa rete di relazioni che lo circonda, e sul ruolo del design in questo contesto. Il laboratorio ha al suo attivo diverse iniziative, a cominciare dal 1991, con la collezione autoprodotta Standard, presentata al pubblico in una esposizione temporanea, tra le prime nel suo genere. Seguono, negli anni, progetti di ricerca, mostre e installazioni come Family Business (1995) New Stories New Design (2002), Citizen City (2003), Microrealities (2004), Rethinking happiness (2010), Elephountain (2013), Elevated neighborhood (2018) e (In)complete (2018). Nel 2006 è direttore artistico della Biennale di Architettura di Venezia, e, in parallelo alla realizzazione di progetti architettonici e di design di interni, in Italia e all’estero, svolge attività didattica al Politecnico di Milano, alla Domus Academy, all’Università IUAV di Venezia, ed è professore onorario all’Università Tongji di Shanghai.La sua attività come designer di prodotto debutta in seno al gruppo Memphis con il tavolino Atlas (1982), la lampada da terra Madison (1983), la scrivania Sophia (1985), e molti altri oggetti, ormai entrati nella storia. Seguono le collaborazioni con marchi prestigiosi come Paola C, per la quale disegna la lampada in ceramica Kubetto (1989), Foscarini, con le lampade Cocò (2000) e Lampoon (2002), Artemide con la lampada Kill (2002). Ci sono ancora il divano Otto progettato per Pianca (2008), la collezione in tubolare di metallo Riviera per De Castelli, che comprende tavoli, sedie, portavasi (2010), le lampade in ottone satinato Mio, Bio e Trio per Ghidini1961 (2017) e la collezione di lampade in vetro soffiato per Venini. Tra i lavori più recenti, troviamo i rivestimenti in legno per Inkiostro Bianco (2018), il tavolo Pont per Selva (2019), e i prototipi dello sgabello Donut (2019) e del tavolo Target, quest’ultimo presentato a Design Shangai 2021. Alcune delle realizzazioni di Aldo Cibic sono esposte in importanti collezioni permanenti, come la Triennale di Milano, il Centro Pompidou a Parigi, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, il Canadian Center for Architecture a Montreal.

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