Adolf Loos (Brno, 1870 – Kalksburg, 1933) è stato un architetto, designer e critico che ha apportato un importante contributo all’avvento del Movimento Moderno. Il periodo passato negli Stati Uniti, dal 1893 al 1896, durante il quale visita New York e scopre le opere dell’architetto Louis Sullivan a Chicago, lascia un segno profondo nella sua visione dell’architettura e della vita stessa, facendogli abbracciare a tutto tondo i nuovi concetti moderni di razionalità e funzionalità. Loos sviluppò una forte avversione per il cosiddetto ornamento, fino a criticare con veemenza, attraverso i suoi scritti Parole nel Vuoto (1900) e Ornamento e delitto (1908), il movimento della Secessione Viennese, al quale aveva aderito anni addietro.La carriera di Loos si divide tra la progettazione architettonica e d’interni, il design di mobili e la redazione di saggi e articoli. Tra i suoi progetti più rappresentativi a Vienna, ci sono: il Café Museum (1899), il palazzo Goldman & Salatsch (1901), detto Looshaus, la Steiner House (1910), la Horner House (1912), e la Moller House (1926). Per il Café Museum disegna la sedia omonima, ancora oggi prodotta dall’azienda Wiener GTV Design (Gebrüder Thonet Vienna), grazie a tecniche produttive all’avanguardia, ma che non intaccano la qualità artigianale del progetto originale: la Loos Cafè Museum, che prende ispirazione dai modelli n. 14 e n. 30 del catalogo Thonet e dalla n. 248 del catalogo Kohn, è una sedia elegante e semplice, realizzata con struttura in legno curvato, ma a sezione ellittica invece che rotonda, particolare che le conferisce più leggerezza, senza comprometterne la stabilità.Tutti i mobili e i complementi disegnati da Loos sono pezzi studiati per essere inseriti nei progetti curati da lui, sia residenze che luoghi pubblici. Oggi la sua eredità è raccolta e tramandata grazie all’iniziativa di Woka Lamps, un’azienda viennese che ha acquisito i diritti d’autore e che ha in catalogo diversi pezzi, tra i quali lampade, orologi e tavolini.
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