Mario Bellini

Mario Bellini nasce nel 1935 a Milano e qui si laurea in Architettura nel 1959 presso il Politecnico. La sua attività di progettista ha inizio nel 1963 in qualità di consulente per il disegno industriale della Olivetti, azienda per la quale realizza macchine da scrivere e calcolatori, tra questi: Programma 101 del 1965, TVC 250 (1967), Logos 50-60 (1973), Divisumma 18 (1973). Nel 1987 fonda la Mario Bellini Associati, poi divenuta Mario Bellini Architects, con sede a Milano e con notorietà internazionale. È stato premiato otto volte con il Compasso d’Oro; insignito con la Medaglia d’Oro della Chartered Society of Designers e l’Honorary Title of Designer for Industry della RSA entrambi riconoscimenti inglesi; nel 2004 riceve la Medaglia d’oro assegnata dal Presidente della Repubblica italiana; nel 2011 la Medaglia d’oro di Benemerenza Civica del Comune di Milano (Ambrogino d’Oro); nel 2015 la Medaglia d’oro alla carriera per l’Architettura della Triennale di Milano che nel gennaio 2017 gli dedica un’ampia retrospettiva.Vanta sodalizi professionali con le più importanti aziende italiane e internazionali, collaborazioni da cui nascono icone del design oggi presenti nelle collezioni dei maggiori musei del mondo, tra questi il Museum of Modern Art di New York che nel 1987 gli dedica una mostra. Tra i suoi arredi più noti si ricordano: il tavolo Cartesius per Pedretti (1962, primo compasso d’oro); GA45 POP (Minerva, 1968); le Bambole (C&B 1972-2007); la sedia Cab (Cassina, 1977); Pianeta Ufficio (Marcatrè 1974); la Bellini Chair (Heller, 1998). Tra i lavori più recenti: per Kartell, il vassoio Dune (2009), i vasi Moon (2010) e Shanghai (2012); per Nemo la lampada Nuvola (aggiornamento del 2012 di una lampada del 1974); per Cassina, la sedia Bull (2008), il tavolo Pantheon (2012, variante della Rotonda del 1977), Cab Bed e Cab Lounge (2015), entrati a far parte della “Collezione Mario Bellini” di Cassina; per Meritalia, gli imbottiti visionari Stardust (2007) e Via Lattea (2008), Stradivani (2009), le sedute No Design (2001), il divano Freud (2014) e il tavolo Opera (2014), che ha dato origine a Opera Collection (2016); per Horm, il portatelevisione Cobra (2006), la libreria Sudoku (2007) e la sedia Ki (2010), tre progetti che nel 2016 hanno dato vita a K Collection); per Riva1920, Tavola Armonica (2014) e X-Table (2015), lo sgabello Kono (2016).Numerose sono le opere di architettura realizzate in tutto il mondo: il Museo delle Arti Islamiche al Museo del Louvre, Parigi; il Museo della Città di Bologna; il MIC, Milano Convention Center alla Fiera di Milano (Portello); la Riqualificazione urbana del Complesso “Verona Forum” Verona; il Quartier generale della Deutsche Bank a Francoforte; l’Ampliamento della National Gallery of Victoria, Melbourne, Australia; il Nuovo quartiere della Fiera di Essen in Germania; la Natuzzi Americas Headquarters, High Point, North Carolina, USA; l’Arsoa Headquarters, Yamanashi, Giappone,; il Nuovo quartiere Portello della Fiera di Milano; la Tokyo Design Center, Giappone; la Yokohama Business Park, Yokohama, Giappone; il Centro Internazionale Congressi di Villa Erba a Cernobbio (Como).Si è più volte dedicato all’allestimento di mostre d’arte, tra le più significative si ricordano: “Giotto, l’Italia” (2015) e “Magnificenza e Progetto” (2009) a Palazzo Reale di Milano; “Annisettanta” (2008), “Le Città del Mondo e il Futuro delle Metropoli” (1988) e “Il Progetto Domestico” (1986) alla Triennale di Milano; “Il Rinascimento da Brunelleschi a Michelangelo” a Venezia, poi a Parigi e Berlino, 1994/95. Ha insegnato Composizione architettonica a Vienna (1982-83) e Nuovi modelli abitativi alla Domus Academy di Milano (1983-1985). Nel 1995 ha ricoperto l’incarico di professore a contratto alla Facoltà di Architettura di Genova. L’opera e il pensiero di Mario Bellini sono documentati da un’ampia bibliografia e da più di sessanta editoriali della rivista Domus di cui è stato direttore dal 1986 al 1991.

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