Tomita Kazuhiko si definisce un nomade che viaggia tra Est e Ovest e la storia della sua vita sostiene pienamente questo concetto. A Milano apre lo studio 2.5 – Dimensional Design lavorando con Alessandro Mendini, Ettore Sottsass e Vico Magistretti. Alcuni dei prodotti che ha disegnato sono entrati a far parte della collezione permanente del Museum of Modern Art a New York. La semplicità per lui è importante, non intesa come il minimalismo dello stile Bauhaus ma in coerenza con la teoria dello shintoismo, secondo il quale gli oggetti inanimati contengono un’energia spirituale.
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