Gaetano Pesce nasce a La Spezia l’8 novembre 1939. Dopo aver trascorso i primissimi anni della sua formazione a Venezia, dove frequenta prima la Facoltà di Architettura e in seguito l’Istituto di Disegno industriale, nel 1959 si unisce per un breve periodo al padovano Gruppo N, un collettivo di giovani architetti provenienti dalla prestigiosa Facoltà della IUAV. Si interessa all’arte cinetica, al teatro e al cinema, discipline che lo affascinano per le infinite possibilità di sperimentare con la luce, il suono, il movimento. Queste influenze gli saranno preziose a partire dal 1962, anno in cui Gaetano Pesce inizia a operare nel campo del Design: da subito il suo sguardo prediligerà un’attenta ricerca su materiali, lavorazioni e forme inusuali. È a Pesce che si deve la creazione della “Serie Up”, le poltrone progettate per C&B (Cassina & Busnelli, poi diventata l’attuale B&B Italia). In particolare, la “UP5” e la “UP6” divengono subito paradigma della nuova avanguardia del design radicale, nonché simboli iconici dell’arredamento degli anni Sessanta e Settanta. Nel 1971 Pesce collabora con BracciodiFerro, un team che realizza oggetti sperimentali per il Centro di Ricerca e Sviluppo del brand Cassina. Da questa esperienza nascono oggetti sperimentali come la lampada da tavolo “Moloch”, emblematica e riconoscibile con il suo braccio equilibrato a molla. Moloch è chiaramente ispirata alla lampada orientabile “L-1” del designer Jac Jacobsen del 1937 (1937), di cui la casa norvegese Luxo ha prodotto più di 25 milioni di esemplari.Nel 1972 Pesce è tra i partecipanti della mostra “Italy: The New Domestic Landscape” presso il MoMA di New York, momento di consacrazione per la corrente del design radicale. Tra i complementi più iconici e riconoscibili creati da Pesce ci sono sicuramente i progetti firmati per Cassina: nel 1980 il divano modulare “Tramonto a New York”, ironico e non convenzionale, in cui la scelta del colore e la ricerca delle forme convivono con il lusso e la confortevolezza; la poltrona “I Feltri”, presentata durante il Salone del Mobile del 1987, una seduta con una base in resina poliestere a sostegno del tessuto morbido e avvolgente – che ricorda un mantello ma anche l’accoglienza del grembo materno.A partire dal 1983 Pesce si trasferisce a New York, città con la quale instaura un legame profondo. A metà degli anni Novanta la sua ricerca si concentra sull’utilizzo della resina e sulla realizzazione di oggetti di design dal carattere scultoreo. Tutte le creazioni che hanno segnato la carriera di Pesce posseggono una forte connotazione sperimentale, una grande riconoscibilità e la volontà di rompere gli schemi con lo stile formale, anche attraverso la costante ricerca di nuove lavorazioni e tecniche produttive. Le sue opere sono esposte in molti musei di design del mondo. La sua “Serie UP” è in collezione permanente, tra gli altri, anche presso la Triennale Design Museum di Milano, il MoMA di New York e il Museo di belle arti di Montréal.
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