Architetta, designer, accademica e donna di grande cultura, Anna Castelli Ferrieri (1918-2006) è stata una delle voci più importanti dell’architettura italiana della seconda metà del Novecento. Figlia di Enzo Ferrieri, editore e fondatore de “Il Convegno”, rivista e vero e proprio circolo culturale milanese, a cui prendono parte tra i tanti anche Luigi Pirandello, Umberto Saba e Eugenio Montale, Anna cresce in un ambiente culturalmente molto attivo. Nel 1938, interessata alle avanguardie e alla Bauhaus, si iscrive al Politecnico di Milano per studiare architettura: qui conosce Franco Albini, di cui è prima studentessa e poi collaboratrice in studio, insieme a colleghi come Piero Bottoni ed Ernesto Nathan Rogers. Dopo la guerra svolge anche il ruolo di caporedattrice della rivista “Casabella” e cura l’allestimento della Mostra del Mobile alla Triennale di Milano del 1947.Co-fondatrice di Kartell nel 1949, con il marito Giulio Castelli, disegnerà alcuni degli arredi iconici del marchio italiano, primi tra tutti gli intramontabili mobili 4970/84 (1967), meglio conosciuti con il nome di Componibili e oggi esposti nei più importanti musei del mondo, tra cui il MOMA e il Centre Pompidou. I Componibili rappresentano una perfetta sintesi tra funzionalità e modularità, perché gli elementi contenitori possono essere sovrapposti ad incastro, senza l’ausilio di viti. Sono inoltre il simbolo della grande ricerca sui materiali: allora, in quanto uno dei primi esempi in plastica ABS stampata a iniezione, ma anche oggi, grazie alle più recenti edizioni in biopolimero. Anna Castelli Ferrieri è stata dunque una delle prime designer a sperimentare le possibilità offerte dai materiali plastici nel campo del design: grazie a un’intensa ricerca è riuscita a rispondere con i suoi progetti a esigenze di carattere sia funzionale che estetico, senza mai rinunciare a un’altissima qualità del prodotto.Negli anni Ottanta e Novanta vince due volte il Compasso d’Oro, con la sedia sovrapponibile K4870 di Kartell (1987) e con il servizio di posate in acciaio inox Hannah per Sambonet (1994). Nel corso della lunga carriera, Anna Castelli Ferrieri si è mossa con agilità tra le diverse scale del progetto, a suo agio nel disegnare arredi componibili, così come nell’architettura d’interni e nella progettazione di case e spazio di lavoro, fino ad arrivare al restauro di edifici storici e progetti di urbanistica, in Italia e all’estero.
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